
2022,
Brossura, 15x21cm
ISBN: 9791280229540
€ 16,90
«Tienimi con te, tieni tu il mio sogno».
Questo mi ha fatto promettere Emanuel.
È per rispettare quella promessa che ho scritto questo libro.
«Di colpo, in un mattino di febbraio, siamo stati catapultati in una realtà che mai ci saremmo aspettati di vivere: la paura della guerra, della guerra vera. Era qui, a poche migliaia di chilometri da noi. Le persone coinvolte, questa volta, ci somigliavano per il colore della pelle, i vestiti, lo stile di vita. Tutto sembrava drammaticamente più reale, e la nostra vita improvvisamente fragile, incerta. Ho lavorato a gran parte di questo libro quando la guerra in Ucraina ancora non c’era, ma io ne avevo già conosciute molte…»
Emanuel aveva quattordici anni quando è arrivato all’ospedale dove Marina era in missione, a Bangui, e quattordici ne aveva un mese dopo quando se ne è andato per sempre. Lui, Dawood, Farid, Abdullah sono alcuni dei bambini che Marina ha incontrato nella sua attività di infermiera di guerra. Bambini che non possono giocare, correre, vivere davvero la loro infanzia, per colpa della guerra. O per colpa della povertà. O di entrambe, visto che vanno a braccetto. Li ha visti arrivare negli ospedali di Emergency in Afghanistan, portati in braccio in una corsa affannosa da genitori disperati. Li ha incontrati in Sierra Leone, in Libia, in Kurdistan, o tra le onde del Mediterraneo. Li ha visti silenziosi, chiusi nel dolore e nella rabbia, e poi, inaspettatamente, sorridenti e grati di essere ancora vivi.
Sono le vicende di questi bambini a costruire una narrativa indimenticabile. E a farci capire che se ognuno di noi accogliesse nella propria storia un pezzetto di un’altra storia, il mondo non sarebbe perfetto, ma sicuramente migliore.
«Mio padre diceva che la morte vince una volta sola, la vita può vincere ogni giorno».
Cecilia Strada
Marina Castellano
è laureata in Infermieristica ed esperta in emergenza clinica. Dal 2002 ha collaborato con importanti ONG come EMERGENCY, MEDICI SENZA FRONTIERE, RESQPEOPLE. Ha operato in numerosi teatri di guerra, dall’Afghanistan alla Repubblica
Centrafricana, dal Kurdistan alla Libia e alla Sierra Leone. Da qualche anno si dedica al soccorso dei migranti nel Mediterraneo, occupandosi di organizzazione sanitaria su navi Search and Rescue.
Vorrei vedere i bambini giocare
nasce dalla sua esperienza sul campo.
Oreste Paliotti, Città nuova, 11/06/2022
I nostri consigli per la lettura di questa settimana
Massimo Canorro, Nurse24.it, 10/06/2022
Bambini vittime di guerra, un’infermiera al fronte li racconta
Redazione, Il Fatto Quotidiano - Magazine, 04/05/2022
“Vorrei vedere i bambini giocare”. In un libro le storie dalle guerre raccontate da un’infermiera in prima linea. Con nota di Cecilia Strada